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Il canale Cavour: oltre 150 anni di storia Piemontese

Il Canale Cavour è una delle maggiori vie d’acqua artificiali italiane inaugurata nell’aprile del 1866 e destinata a cambiare il volto e l’economia di un intero territorio.

Il Canale fu scavato a mano in tre anni da 14 mila uomini. Furono realizzate anche le opere sussidiarie come gli edifici di presa e di rilascio che consentono agli acquaioli di regolare il flusso delle acque nei canali collaterali. Il Canale nasce a Chivasso (TO) e preleva l’acqua dal Po, attraversa per 86 chilometri la pianura vercellese e novarese scavalcando corsi d’acqua su ponti e gallerie confluendo infine nel Ticino dopo aver ceduto le sue acque a una rete irrigua di ventimila chilometri compresa la Lomellina.

Le celebrazioni per i 150 anni dall’inaugurazione hanno riportato il canale al centro della scena: sono stati organizzati eventi culturali, mostre, opere teatrali e passeggiate alla scoperta dei territori.

Giovedì 22 Giugno 2017 nella cornice del castello di Novara l’attrice Lucilla Giagnoni ha portato sulle scene lo spettacolo di Francesco Brugnetta, offerto dall’associazione irrigazione Est Sesia di Novara e Fondazione Teatro Faraggiana, “Canale Cavour: tutto e solo di braccia e di badile”. Lo spettacolo ha raccontato le gesta della costruzione del canale dal punto di vista degli operai che con grande fatica e dedizione hanno portato a termine un’ardua impresa, utopia solo pochi anni prima. La sfida maggiore per Cavour e i suoi uomini è stata creare un progetto in grado di superare i limiti territoriali permettendo di realizzare un canale corrente verso Nord e attraversando i corsi d’acqua presenti lungo il tracciato. I progetti realizzati hanno dato slancio alle conoscenza tecniche permettendo una grande crescita dell’ingegneria idraulica italiana.

L’eco non si ferma al Piemonte ma “Un sogno d’Italia” cortometraggio di Matteo Bellizzi ha conquistato negli scorsi giorni l’Isola d’Elba all’Acquafilmfestival con una Menzione Speciale nella categoria “Acqua Dolce”: “Un documento che ci fa conoscere una grande opera di ingegno umano che, in antitesi con il sentimento attuale, ci ricorda che il passato ha pensato al nostro futuro.”