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Rapporto Ispra: mappa italiana consumo del suolo

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha presentato la prima “mappa italiana” sul consumo di suolo: un lavoro che, grazie alla nuova cartografia ad altissima risoluzione, ha consentito all’Istituto di tracciare il perimetro della copertura artificiale dell’intera penisola scendendo nel dettaglio e fornendo, per la prima volta, tutte le informazioni relative a regioni, province e comuni.

Il lavoro traccia l’immagine di un’Italia sottomessa al cemento, che ha letteralmente divorato il 20% delle coste dello stivale, un consumo di suolo dovuto principalmente alla costruzione di nuove infrastrutture, di insediamenti commerciali e all’espansione di aree urbane a bassa densità.

Un Paese ancora incapace di tutelare il proprio patrimonio naturale: secondo lo studio infatti in Italia sarebbe cementificata una quantità di costa pari a quella dell’intera Sardegna, con oltre 34000 ettari di suolo cementificato all’interno di aree protette, il 9% delle zone a pericolosità idraulica e il 5% delle rive di fiumi e laghi.  Secondo i dati forniti dall’Ispra è stato ‘impermeabilizzato’ il 19,4% di suolo compreso tra 0-300 metri di distanza dalla costa e quasi e il 16% compreso tra i 300-1000 metri.

Come dichiarato dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti in occasione della presentazione del rapporto “I dati Ispra sul consumo del suolo raccontano un’Italia che esaurisce in maniera sempre più preoccupante le sue risorse vitali, mettendo a rischio tante aree del Paese e dunque anche i cittadini [...]” un Paese prosegue il Ministro a cui “Serve una nuova cultura di rispetto dell’ambiente e di cura del territorio che parta dall’insegnamento ai giovani per costruire un’Italia più sicura e quindi più civile”.