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Rinnovabili: l’Unep boccia l’Italia

Il decimo rapporto Unep ( Programma dell’Onu per l’ambiente) “Global trends in renewable energy investment, redatto con la collaborazione di Frankfurt school e Bloomberg new energy finance, ha mostrato una crescita degli investimenti a livello mondiale che hanno toccato circa 285,9 miliardi di dollari, record di investimenti superando i 278,5 miliardi di dollari del 2011, ma ha mostrato anche come gli investimenti per le rinnovabili in Italia siano diminuiti rispetto al passato andando in controtendenza a quello che è il trend mondiale.

Secondo il rapporto nel 2015 «l’Italia ha visto gli investimenti in energie rinnovabili scendere sotto 1 miliardo di dollari, in calo del 21% rispetto al 2014 e molto al di sotto del picco di 31,7 miliardi di dollari raggiunto durante il boom fotovoltaico del 2011».

Ma i problemi per le rinnovabili italiane non sono circoscritti ad un singolo provvedimento, quanto legati alla «incertezza politica» che «ha offuscato molti mercati, compreso quello italiano». Non consola sapere che l’Unep ci lega ad una folta compagnia, dalla Spagna alla Polonia alla Germania.

Dal 2004 a oggi, l’Unep stima che gli investimenti in energie rinnovabili abbiano toccato quota 12 trilioni di dollari. Fino a tempi recenti, i leader indiscussi in questa scalata erano nel mondo occidentale, con l’Europa in testa e l’Italia e la Germania in particolare (si guardi ad esempio alla crescita del fotovoltaico) come punte di diamante. Tali investimenti – finanziati tramite incentivi pubblici, dunque con risorse della collettività – hanno contribuito grandemente a far crollare il costo delle tecnologie rinnovabili, in un’azione meritoria di cui però oggi si avvantaggiano altri paesi. In Europa dal 2011 a oggi gli stanziamenti sono crollati del 60%, mentre nel 2015 per la prima volta nella storia la quota maggiore degli investimenti in rinnovabili è arrivata dai paesi in via di sviluppo, Cina e India in testa.

[Fonte: greenreport.it]